Mr Gwyn, Alessandro Baricco

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~Riza Fujizare
view post Posted on 28/7/2013, 08:55




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Trama
Jasper Gwyn è uno scrittore londinese che smette di scrivere. Lo comunica al suo editore e al mondo con una strana lista di cose che non farà mai più e tra queste, figura lo stile che ha sempre pensato di fare, scrivere. Poi ad un certo punto la rivelazione. In un torbido viaggio fatto di luci, ombre e segretezze, Mr Gwyn arriverà a non scrivere mai più?

Commento
E' un esperienza anormale, non del tutto estranea, ma Jasper Gwyn come personaggio ti entra dentro, ti lascia qualcosa. Questo libro non è il classico racconto che ti porta via qualcosa (anche se un pezzetto se ne va) ma ti aggiunge della delicata colla alle delicate crepe della tua anima e ti chiedi, speranzoso, se mai questo personaggio esista da qualche parte nel mondo e ti convinci che un ritratto te lo faresti fare volentieri. E' una figura scomposta ma precisa, questo Jasper Gwyn, all'impressione vagabondo ma in realtà solo un pò perso, in una natura che non appartiene a quella animale, ma ad una specie strana e rara che non osi toccare, ma che ti piacerebbe sperimentare.
Un apoteosi davvero curiosa, uno scrittore che smette di scrivere. Solo i pazzi ci crederebbero e i sani di mente non ci farebbero caso, ma Jasper Gwyn è così, non un uomo d'istinto, ma fatto di convinzioni e storie - storie così sconvolgenti che ha lasciato esterrefatto chi lo circondava, Rebecca, sua assistente e platonica amante, Tom, suo agente e unico amico (e anche un pò fratello), la vecchia con il foulard impermeabile (e per un attimo ho creduto che fosse la reincarnazione di Gwyn stesso che lo stava conducendo sulla buona strada). Questo libro ha un tratto un pò infantile, un pò spiccio, un pò vago, ma tutto questo pò svanisce dandoti la sostanza, parole mescolate con maestria che ispirano anche una come me - una che ama leggere e scrivere con timida innocenza, senza mai spingersi oltre, ma che dopo questa lettura mi ha scavato un buco nel petto, mi ha fatto piangere e chiedere se pure io ho una storia dentro. Forse galleggia inesorabile nell'acido della bile, chissà.

Un altro aspetto particolare è che forse nella storia un pò ci si ritrova e poi ci si sente orgogliosi di se stessi, ma in modo casuale, perchè se saresti un genio non perderesti occasione di metterti in mostra oppure, per puri fattori caratteriali, non faresti pubblicità di te stesso. Jasper Gwyn invece viene raffigurato come un evanescente presenza nel mondo, rifugiato nel suo buio e nella sua convinzione di essere un copista a cui deve dare qualcosa ai suoi ritratti, mentre lui cattura l'essenza e anche una porzione di vita (trenta e più giorni per eseguire tale lavoro è sempre un lasso di tempo dove artista e soggetto comprendono qualcosa).

E' la prima volta che leggo Baricco, e devo dire che ha uno stile grandioso, scivola scorrevolissimo con fantasia e garbo, nulla è sbagliato, tutto è giusto, è gradevole sotto ogni aspetto e sembra che abbia sviluppato un legame con questo libro, una sorta di rispetto, anche, perchè per scrivere questa recensione ho ripreso carta e penna, cosa che non faccio quasi più per una recensione...
Non credo che tutti amerebbero Jasper Gwyn come lo amo io, ho rimandato la lettura di questo libro di un anno, ma non me ne pento. Se lo avessi letto il luglio scorso non ne avrei compreso il potenziale, oppure non sarei stata pronta. Certi libri ti chiamano ma poi li rifiuti, tenti di rileggerli ma ti sfuggono, e solo dopo, quando sembra che ci sia un compromesso tra le due parti, lo leggi.
I dettagli della persona di Jasper Gwyn, di come vive, di come viene dipinta Londra, il daffare del protagonista e di chi lo circonda è tutto lì. Nessun buco o transizione, pochi flashback, tutto scritto lì, come una favola propriamente narrata, che, nonostante cela un fascino e un mistero davvero disarmante, sa svelare i segreti che meritiamo di sapere.
Lo consiglio a tutti, è una lettura davvero interessante e se lo si vuole gustare un pò di più, basta interrompere il mondo per capirlo.
 
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